Gianluca Concialdi
Fegato di Piacenza
11 ottobre 2014
Gianluca Concialdi (Palermo, 1981) porta a Livorno un lavoro inedito, un progetto ibrido di pittura e materiale costruttivo che si appropria della tecnica del tradizionale imigongo ruandese.
L’imigongo nasce da un metodo di lavorazione nel quale impastando a mano letame di bovino e cenere di legno si ottiene una pasta compatta, resistente, impermeabile, usata spesso a scopo decorativo, ma anche come rivestimento per le abitazioni.
Concialdi ha ricreato, a livello industriale, un materiale simile, sempre spinto dalla curiosità del meticcio, del colore e dei materiali da costruzione.
Il suo lavoro parte dalla scelta inziale dei materiali, con la consapevolezza della loro funzione come portatori di simboli e storie.
Il risultato sono macchie possenti che ricordano quel « Fegato di Piacenza » con cui gli Etruschi si muovevano per i loro territori attraverso la lettura delle stelle. Decidevano il momento migliore per partire, e si orientavano meglio che con un moderno GPS.
foto: Fabiano di Cocco