Our commons are free

«Tutto è libero, fai quello che vuoi. » Peter Berg, Trip without a ticket, agosto 1968, p. 3.

Questa è una mostra di pubblicazioni e di opere di stampa. Parla di un tentativo di cambiare le cose attraverso mezzi modesti, attraverso un sistema aperto alla critica e un’alternativa al capitalismo.

I Diggers di San Francisco erano un movimento underground nato dal teatro di strada. Iniziarono nel 1966, erano per lo più anonimi e rappresentavano contemporaneamente il messaggio ed il mezzo attraverso cui il messaggio veniva trasmesso. Organizzarono eventi spontanei, sfidarono l’autorità, assunsero droghe e formarono tribù di persone che la pensavano allo stesso modo. Svilupparono anche una propria forma di cultura della stampa.

La stampa dei Digger era economica e immediata. Diffondevano la poesia beat per le strade, e attraverso i loro annunci comunicavano agli altri Digger dove potevano trovare ogni genere di cose gratuite, dal cibo agli eventi a vari tipi di merce. Come servizio di informazione, questi volantini contribuirono a cementare la comunità di giovani che stava arrivando a San Francisco e stava invadendo il quartiere conosciuto come Haight Ashbury. I giovani volevano anche divertirsi ed erano alla ricerca di un significato al di fuori della cultura del consumismo. I Diggers risposero a questa esigenza offrendo una cultura del gratuito: cibo gratuito, negozi gratuiti, assistenza medica gratuita, ospitalità gratuita, notizie gratuite, eventi gratuiti, ed una banca gratuita.

Il loro materiale stampato è ciò che sopravvive per documentare questi sforzi verso una società libera e gratuita. Spaziando da diversi tipi di ciclostile alla stampa offset, i documenti hanno un tocco, un design e una tipografia caratteristici del loro tempo. Per me è interessante vedere che aspetto avevano questi fogli, come venivano prodotti, come venivano stampati e come venivano condivisi e distribuiti. Che cosa raccontano? Cosa rivelano sulle particolarità di quel periodo? Possono questi scritti parlare a noi oggi e
contribuire ad un nuovo discorso, che cerchi ancora di stabilire valori diversi da quelli dominanti nella nostra società?

Data l’estrema rarità e fragilità dei volantini dei Digger, tutte le pubblicazioni esposte in questa sala sono dei facsimili. Sono stati realizzati a partire dagli originali conservati nell’archivio dei Digger di San Francisco con l’aiuto di Eric Noble, anch’egli Digger ed archivista del gruppo. L’ulteriore vantaggio di esporre i facsimili è che il visitatore potrà liberamente maneggiare i documenti mentre li legge. Ma c’è un altro elemento importante nel fare una mostra di facsimili: permette anche a Our commons are free di arrivare ad istituzioni più piccole, luoghi che hanno un budget più ridotto ma che mantengono un programma espositivo più radicale e più vicino ai princìpi dei Digger.

Quando la mostra sarà terminata, i materiali verranno donati. I facsimili, i poster, la timeline e la tavoletta per le comunicazioni di Kaliflower diverranno parte del Cabinet de Lecture di Carico Massimo, e saranno di libera consultazione per i futuri ricercatori. In questo modo, come mostra e come progetto pubblico, Our commons are free sarà un momento di distribuzione e una continuazione dell’economia libera dei Digger.

Ben Kinmont
Livorno, 21 settembre 2022

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